SENTIERO CHIAVONE
(SENTIERO CS1 VARIANTE ASCENSORE)
“Sembra di percepirli dietro il fruscio degli arbusti. Nascondersi dietro vecchi tronchi rugosi, smussati dalla nebbia. Talvolta il sibilo del vento sembra assumere i connotati di un segnale di agguato. È sotto le foglie scricchiolanti che si nascondono i sentieri battuti dal brigante Chiavone.”
BREVE STORIA DEL BRIGANTE CHIAVONE
Era la metà dell’800, nel periodo del Risorgimento, subito dopo l’Unità d’Italia, quando Luigi Alonzi, detto Chiavone, assieme ad un folta schiera di briganti si fece portavoce di un movimento di banditismo armato. Si opponevano alla politica del nuovo governo Italiano e miravano a ripristinare con la forza il governo borbonico. Questi movimenti nacquero spontaneamente in quasi tutta la penisola italica, tuttavia su queste montagne assunsero una cruciale importanza. Infatti questi boschi, situati a ridosso del confine con lo Stato Pontificio, ben si prestavano alle scorribande anche perché i briganti godevano della protezione del clero. A poche centinaia di metri dal punto di partenza del sentiero è situato un piccolo agglomerato di case, conosciuto con il nome di contrada i Cocchi. La toponomastica del luogo deriva dal cognome prevalente degli abitanti. In una modesta abitazione, all’epoca, viveva Olimpia, vedova Cocco, amante di Chiavone. Il brigante era talmente innamorato di questa donna che tornava ogni sera per starle vicino. E fu proprio a colpa di questo eccessivo attaccamento che un giorno fu intercettato su questi sentieri ed arrestato. La sua condanna a morte non tardò ad arrivare e fu trucidato in un bosco nei pressi dell’Abbazia di Trisulti nel 1862.
SULLE ROTTE DELLA TRANSUMANZA
Il sentiero si trova in un posto strategico per la transumanza che avveniva già in epoca precristiana. A testimoniare l’importanza del luogo, caratterizzato dalla presenza di diverse sorgenti di acqua, c’è una capanna in pietra, simile ad un trullo, costruita come rifugio per i pastori.
VEGETAZIONE
Il percorso si sviluppa lungo antiche faggete e conifere di recente impianto. In abbondanza si trovano lungo il sentiero rovi di rosa canina, le cui bacche sono commestibili e ricche di vitamina C. In passato venivano utilizzate per realizzare deliziose confetture. Dal frutto del faggio, detto faggiola, si ricavava mediante spremitura un olio eccellente, dolce e commestibile che veniva usato sia come surrogato dell’olio di oliva che come combustibile per le lampade ad olio. L’olio è ricco di fosfati, può essere conservato a lungo ed invecchiando migliora notevolmente di qualità. Per approfondire leggi l’articolo “Antichi Saperi: l’olio di semi di faggio” oppure puoi consultare l’Enciclopedia di Chimica Scientifica ed Industriale – Volume Sesto edito nel 1873 e disponibile gratuitamente online per la consultazione all’indirizzo: http://goo.gl/6RcBvc
FAUNA
Non è raro, specie durante i periodi invernali, trovare in mezzo alla neve chiare orme di orso. I boschi dei Monti Ernici sono infatti popolati dall’Orso Marsicano. Ne sono rimasti pochissimi esemplari e sono a rischio di estinzione per via della crescente e sempre più incosciente attività antropica. Per una trattazione più approfondita sull’estinzione dell’Orso Marsicano si consiglia la lettura del piacevole ed interessante romanzo di Ciro Castellucci dal titolo “Il richiamo dell’orso” (vedi Recensione), in vendita online su www.libreriauniversitaria.it.
VISITE ACCOMPAGNATE
Gli amici del locale circolo Legambiente denominato Lamasena, sono a disposizione per accompagnarti sulle tracce dei briganti assieme ad esperti di storia, archeologia, agronomia e appassionati di montagna per far diventare la tua visita un’esperienza incredibile, per farti scoprire le bellezze nascoste del nostro territorio ed insegnarti ad apprezzarle e proteggerle.
IL SENTIERO
MAPPA INTERATTIVA
SCHEDA TECNICA
Il sentiero non è segnato nelle carte dell’Istituto Geografico Militare (IGM) nè sulla carta dei sentieri dei Monti Ernici perchè l’ultimo tratto è stato riportato alla luce di recente grazie al lavoro del CAI di Sora (www.caisora.it).
Il percorso è lungo circa 12 km e richiede circa 3H 15m per la salita ed 1H 30m per la discesa.
Il sentiero, in gran parte carrozzabile, oltre ad essere adatto agli amanti del trekking è idoneo, fino al bivio di Valle Scura (a 1344m slm), per escursioni a cavallo ed in mountain bike. Si parte da località Fontana Grande (vedi coordinate INIZIO) nel comune di Monte San Giovanni Campano, lungo la strada pedemontana Sora/Veroli, poco distante del segnale di confine tra Sora e Veroli, a quota 660m slm e si giunge ad una quota massima di 1739m slm con un dislivello di 1079m.
Dopo circa 1,3Km di cammino, a circa 980m in linea d’aria a 341 gradi azimut, si trova il primo punto di interesse, ovvero la sorgente di Fontana Fusa (vedi coordinate FONTANA FUSA), che si trova a quota 828m slm adagiata alle pendici di Monte Tartaro. A 5 minuti di cammino dalla sorgente, in prossimità di uno steccato, si raggiunge il cippo di confine numero 177 tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie. Una breve deviazione dal percorso assolutamente consigliata.
Riprendendo il cammino da Fontana Fusa, muovendosi di 246m in linea d’aria in direzione 308 gradi azimut, si arriva ad una capanna pastorale realizzata in pietra con volta autoportante (vedi coordinate TRULLO), situata a quota 880m slm, poco più a Nord della zona denominata La Vicenna. Ad attestazione dell’importanza strategica del luogo la presenza di un cippo di confine, il diciannovesimo, che segna ancora il confine tra i comuni di Monte San Giovanni Campano e Veroli. Datato 1779 è distante soltanto qualche decina di metri più avanti. Purtroppo la stele non è molto visibile perché parzialmente interrata. Sulla sua sommità comunque sono riportate in maniera leggibile le lettere M(onte S. G. Campano) e V(eroli), il numero progressivo in cifre romane (XIX) e l’anno 1779.
Al secondo kilometro di cammino, ovvero a 200m di distanza in linea d’aria in direzione 333 gradi azimut, si giunge nella Valle Innamorata, a quota 961m slm dove si apre un fantastico panorama sulla vallata sottostante (vedi coordinate PANORAMA). Al kilometro 2,75 di cammino si giunge a quota 1115m slm dove c’è un’area di sosta attrezzata con un tavolo e delle panche (vedi coordinate RISTORO). Al kilometro 3,4 di cammino si giunge al Colle dei Lupi, a quota 1195m slm dove si trova una biforcazione (vedi coordinate BIVIO FAITO). Procedendo in direzione Macchia Faito sarà possibile raggiungere il Rifugio Faito e l’incantevole Pozzo Faito, che però non sono inseriti nel Sentiero Chiavone, e pertanto bisogna procedere sulla carrozzabile principale in direzione Nord/Ovest (333 gradi azimut).
Al Kilometro 4,8 di cammino si giunge ad un bivio a quota 1344m slm (vedi coordinate VALLE SCURA) e bisogna lasciare la strada carrozzabile per procedere in direzione 340 gradi per la faggeta seguendo il sentiero che si estende lungo la Valle Scura, sul confine, segnato con filo spinato, tra il comune di Sora e quello di Monte San Giovanni Campano e che un tempo segnava il confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie. Da questo punto in poi il tragitto non è più consigliato per le escursioni a cavallo o in mountain bike.
La sella che connette Monte Pedicino a Monte Pedicinetto (vedi coordinate SELLA) è a quota 1731m slm. Per raggiungerla bisognerà colmare un dislivello di 387m in circa 1,3km di cammino con una pendenza media superiore al 30%. Al quinto km di cammino, in pieno sottobosco è nascosta una croce (vedi coordinate CROCE) . 250m più su si incontrerà il bivio (vedi coordinate SI621) per il Sentiero Italia numero 621, che procede verso Fossa dell’Ortica e che conduce poi a Prato di Campoli, in località Pozzi di Campoli. Al kilometro 6,5 di cammino si giunge alla croce di vetta (vedi coordinate VETTA), che è collocata nel territorio di Monte San Giovanni Campano, sul versante Sud, lì dove la vegetazione improvvisamente si dirada, ad una quota di 1737m slm, ovvero di poco più in basso rispetto alla sommità.
Il Sentiero Chiavone prevede che il ritorno venga effettuato ripercorrendo la stessa traccia. Tuttavia esiste una variante del percorso, segnata, che è denominata l’ascensore proprio per l’importante pendenza media del 46,5%. Infatti in 750m lineari si scende di ben 348m di quota. La pendenza è particolarmente pericolosa e sdrucciolevole negli ultimi 10m (pendenza 70% circa) che precedono l’innesto del sentiero sulla strada carrozzabile (vedi coordinate PERICOLO). La discesa per l’ascensore è fortemente sconsigliata a chi abbia difficoltà di equilibrio e agilità o che non disponga di attrezzatura tecnica. L’utilizzo di corde può rendere più sicura la discesa. Porre la massima attenzione anche al non essere colpiti dai massi che i compagni a monte potrebbero involontariamente smuovere con il proprio peso facendoli rotolare a valle. Rientrati sulla carrozzabile, dopo 500m metri di cammino si giunge di nuovo al bivio di Valle Scura. Seguendo da li i propri passi sul sentiero già percorso nel senso inverso, dopo 4,8km di cammino si giungerà al punto di partenza in località Fontana Grande.
COORDINATE E TRACCE GPS
INIZIO: Lat/Lon/Alt: 41,718050 N / 13,504417 E / 660m slm FONTANA FUSA: Lat/Lon/Alt: 41,726267 N / 13,500700 E / 828m slm TRULLO: Lat/Lon/Alt: 41,727659 N / 13,498338 E / 879m slm PANORAMA: Lat/Lon/Alt: 41,729285 N / 13,497276 E / 961m slm RISTORO: Lat/Lon/Alt: 41,734617 N / 13,496200 E / 1115m slm BIVIO FAITO: Lat/Lon/Alt: 41,737483 N / 13,496567 E / 1195m slm VALLE SCURA: Lat/Lon/Alt: 41,742395 N / 13,498955 E / 1344m slm CROCE: Lat/Lon/Alt: 41,743600 N / 13,498338 E / 1353m slm SI621: Lat/Lon/Alt: 41,745850 N / 13,498450 E / 1426m slm SELLA: Lat/Lon/Alt: 41,751600 N / 13,492033 E / 1731m slm VETTA: Lat/Lon/Alt: 41,748050 E / 13,491333 N / 1737m slm PERICOLO: Lat/Lon: 41,742165 N / 13,495795 E / 1389m slm
La traccia gps, in formato GPX che include i POI/waypoints su elencati, è stata resa pubblica su OpenStreetmap ed è scaricabile gratuitamente dall’indirizzo http://www.openstreetmap.org/user/gasparrisoft/traces/1636877
La traccia gps, in formato KML per Google Maps o Google Earth è scaricabile gratuitamente dall’indirizzo http://goo.gl/U6h7aU.
CARTOGRAFIA E GPS
La carta dei sentieri del Gruppo dei Monti Ernici, a cura di Edizioni Lupo Srl, è acquistabile online (http://www.edizioniillupo.it/ernici), o presso la libreria Ubic in Via Aldo Moro a Frosinone, presso la cartolibreria Magnante Catia nel centro storico di Veroli oppure presso le sezioni locali del Club Alpino Italiano di Sora (http://www.caisora.it), Frosinone (http://www.caifrosinone.it) o Alatri (http://www.caialatri.it/).
Le mappe militari di riferimento della zona sono:
- IGM Serie 25 Foglio 390 IV (Alatri), Anno 2000, Edizione 1, Ripresa Aerofotogrammetrica 1994, Data Ricognizione 1998;
- IGM Serie 25V (Tavolette) Foglio 152 III-NO (Balsorano), Anno 1957;
- IGM Serie 50 Foglio 390 (Frosinone), Anno 2000, Edizione 1;
Si tenga presente che le indicazioni riportate in questa pagina fanno riferimento al datum WGS84 ed alle coordinate geografiche espresse in formato gradi decimali (DD) mentre le carte dell‘Istituto Geografico Militare, su cui si basa anche la carta tecnica dei sentieri, generalmente utilizzano il datum Europa 1950 con reticolato UTM. Il Nord utilizzato come riferimento azimutale è il Nord Geografico. Considerare che la declinazione magnetica nel 2014 per questo sentiero è stimata in 2,72 gradi Est e cambia di 0,09 gradi ogni anno.
I corsi di orientamento, cartografia e navigazione terrestre di superficie sono erogati dal 99^ Nucleo di Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Monte San Giovanni Campano, che è reperibile al numero 348.5109120 (https://www.facebook.com/NucleoAncMSGC).
PRIMA DI PARTIRE
Entra in contatto con gli accompagnatori locali, facendo riferimento al circolo Legambiente “LAMASENA” (https://lamasena.net/), chiedendo la disponibilità di accompagnatori. Se disponi di radioline PMR446/LPD commerciali, per aumentare la tua sicurezza in montagna informati sul progetto Rete Radio Montana (http://www.radioinmontagna.it/) e compila la modulistica operativa consigliata. Assicurati che le condizioni meteo siano buone e stabili, considerando che il tempo in montagna cambia molto velocemente. Predisponi con cura tutta l’attrezzatura necessaria, considerando anche almeno 1,5 Lt di acqua per persona. In inverno potrebbero essere necessarie le ghette ed è consigliabile vestirsi a strati. Porta con te una busta.
DURANTE IL PERCORSO
Raccogli eventuali resti della presenza umana (ovvero i rifiuti che potresti incontrare lungo il cammino) all’interno della tua busta. Portando la spazzatura a valle avrai contribuito a rendere il mondo migliore
IN CASO DI NECESSITÀ Il versante sud del sentiero, ovvero quello che si estende da Fontana Grande sino alla Sella e dalla vetta sino a tornare giu a valle, ha una buona copertura con diversi operatori di telefonia mobile. La maggior parte del sentiero è sotto buona copertura del ripetitore radioamatoriale R7 Santopadre, alla frequenza 145,775 Mhz con shift -600 Khz. Non sono necessari toni subaudio per transitare sul ripetitore, che copre la zona centro sud della Ciociaria e quella nord della Campania.
Soccorso Alpino e Speleologico: 348.6131300 Protezione Civile: 348.5109120 (Incursori Quad – AssoCarabinieri)
AL RIENTRO
Informati sull’attività svolta dal Comitato per la protezione dei Monti Ernici (www.comitato-ernici.org) e se lo ritieni opportuno potrai aderire e sostenere la loro attività. Se hai suggerimenti , fotografie o filmati da inviarci saremo lieti di renderli pubblici. Se ti è piaciuto l’itinerario lascia la tua testimonianza e valuta la possibilità di sostenere anche la nostra attività, aiutando il circolo Lamasena a riscoprire e salvaguardare il nostro ambiente ed il nostro patrimonio storico, paesaggistico e naturalistico.
Un vecchio proverbio indiano recita:
“Non abbiano ereditato la terra dai nostri padri, ma l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli “
FONTI
- Brigantaggio Postunitario su Wikipedia
- Enciclopedia di Chimica Scientifica ed Industriale – Volume Sesto edizione 1873
- Luigi Alonzi su Wikipedia
- Pozzo Faito a cura di montiernici.it
- Inaugurazione del Sentiero Chiavone a cura di CAI Sora
PER ARRICCHIRE LA TUA ESPERIENZA
- Comitato per la protezione dei onti Ernici (www.comitato-ernici.org)
- Compagnia dei viandanti (www.compagniadeiviandanti.it)
LICENZA
© Questo lavoro, denominato “Inseguendo fantasmi di briganti” di Giovanni Gasparri è fornito integralmente sotto licenza internazionale Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0.
Per consultare una copia della licenza d’uso visita il link http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.it. Tu hai il diritto di leggere, copiare, stampare, salvare, modificare, migliorare, distribuire, vendere, fotocopiare o correggere il presente lavoro. Le uniche restrizioni sono che se lo distribuisci, devi citare l’autore ed il titolo del documento, e se prendi spunto da questo lavoro per creare un’opera derivata devi allo stesso modo citarli. Con questa licenza ti diamo praticamente ogni libertà di utilizzare le informazioni, ad eccezione di togliere quella libertà ad altri.
Scarica il lavoro in formato .mobi per Kindle Scarica il lavoro in formato .epub per gli altri lettori e-book
Data di Pubblicazione 22 Gennaio 2014
Ultima Revisione: 27 Agosto 2014
Autori: Giovanni Gasparri
Pingback: Un weekend nel passato | Lamasena Circolo Legambiente